Un documentario che pone l'attenzione sulla situazione attuale del cinema in Marocco, con uno sguardo estremamente critico nei confronti del Centre Cinématographique Marocain. I registi, che si definiscono “artivisti”, puntano il dito contro la censura e la propaganda per realizzare quella che descrivono come “un'esperienza cinematografica resistente per un'arte libera”. 

Younes Belghazi e Hamza Mahfoudi, giovani cineasti e attivisti, sono membri del collettivo Guerrilla Cinema nato lo scorso anno e che nell'arco di pochi mesi ha prodotto e realizzato tre progetti al di fuori del circuito del Centre Cinématographique Marocain. Guerrilla Cinema si sviluppa in concomitanza con il "Movimento 20 febbraio", realizzando campagne video per il movimento. Il gruppo si organizza in seguito in un collettivo composto da giovani tra I 18 e I 23 anni, provenienti per la maggior parte da quartieri popolari, con poche prospettive lavorative e la volontà di stimolare e garantire quel pluralismo oggi mancante nel panorama cinematografico marocchino. Il collettivo finanzia i propri film attraverso il crowdfunding.