Storie dal mondo reale

7 OTTOBRE
18:00
Cinema Odeon (Via Mascarella 3)

Una serata di proiezioni su donne e sostenibilità. Un viaggio di conoscenza che vede protagoniste le donne Magar in Nepal, capaci di trasformare il loro villaggio in un modello di emancipazione femminile in un paese in cui la condizione della donna è una delle peggiori al mondo, e le donne kirghize vittime di rapimento a scopo matrimoniale documentate dalla talentuosa fotografa Camilla Miliani nello spazio Screening Off.
Infine una riflessione sull’importanza delle nostre scelte di consumo alimentare nella lotta contro il cambiamento climatico e per la difesa dell’ambiente, con il documentario francese Food for Change.

Ingresso a esaurimento posti, in ottemperanza alla normativa anti-Covid. Non è prevista prenotazione. Consigliamo di presentarsi almeno 15 minuti prima.

Introduzione alla serata con registi ed esperti.

La vita di un gruppo di donne che vivono a Nangi, un piccolo villaggio sulle aspre catene montuose del Nepal. Sono donne Magar, producono reddito, prendono decisioni autonomamente, amano la natura. Hanno un senso della comunità molto pronunciato, trasformando il loro villaggio in un modello di emancipazione femminile. In un paese in cui le condizioni delle donne sono tra le peggiori del mondo, le donne di Nangi combattono con la forza del loro sorriso. Un film corale che presenta queste donne nelle loro attività quotidiane: i "lavori di gruppo" e nell' erbario, gli incontri della comunità e i riti religiosi nella cosiddetta "Foresta Magica". Intorno a loro il meraviglioso paesaggio di una delle catene montuose più alte e sconosciute del mondo.



Terminati gli studi a Milano e Bologna, Rosario Simanella inizia a lavorare come regista e montatore video e a collaborare con società di produzione televisive e commerciali italiane. Nel 2011 fonda la casa di produzione cinematografica FUFILM e inizia a produrre e dirigere documentari. Con The Human Horses, il suo primo documentario diretto a Calcutta nel 2012, partecipa a numerosi concorsi internazionali e vince numerosi premi. In questo periodo sta lavorando ad ANITA, documentario girato negli ultimi 3 anni in India.

In collaborazione con Canon Italia.
Camilla Miliani nelle sue immagini mostra lo sguardo cupo di chi è stato all'inferno. Donne come Aisulu, una delle molte vittime del “bride kidnapping”, il rapimento di bambine a scopo matrimoniale, che in Kirghizistan è una vera e propria tradizione. Aisulu aveva solamente 16 anni quando la madre organizzò il suo matrimonio, che come da tradizione prevede il rapimento dell’ignara ragazza, successivamente rinchiusa in una stanza, abusata e sottomessa con violenza fisica e psicologica da parte del futuro marito e dalle famiglie di entrambi.

 



Camilla Miliani è una giovane fotografa italiana. Nasce in una delle piccole isole dell’arcipelago toscano, l’Isola d’Elba, ma fin da piccola sente il bisogno di esplorare il mondo al di là del mare. La fotografia è il suo lascia passare per l’evasione. Nel 2017 si iscrive alla Libera Accedemia di Belle Arti di Firenze. Rispetta la fotografia, sua maestra di vita, compagna e confidente. Nel 2020 è seconda classificata per il premio Canon Giovani.

La battaglia contro il riscaldamento globale passa per la tavola: il cibo rappresenta l’arma più potente nella lotta per proteggere il nostro pianeta. Oggi la nostra dieta gioca un ruolo importante nelle minacce che pesano sul pianeta. Fortunatamente, c'è speranza. Il giornalista investigativo Benoît Bringer intraprende una ricerca, a livello globale, per incontrare donne e uomini che stanno promuovendo un nuovo modello di alimentazione, nel rispetto delle persone e della natura. Questo documentario dimostra come ognuno di noi possa essere motore di cambiamento, ideando ricette a favore di una scelta alimentare economicamente sostenibile.

 


 

Giornalista investigativo francese, Benoît Bringer con i suoi documentari di inchiesta ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Pulitzer nel 2017, per aver contribuito all’indagine dell’ICIJ sui “Panama Papers”. Nel 2017 viene candidato al titolo di “Giornalista Internazionale dell’anno” di One World Media. Inizialmente reporter per il canale pubblico francese “France 2”, nel 2007 diventa corrispondente dall’estero, coprendo specialmente Pakistan e Afghanistan. Tornato in Francia, si dedica alla produzione di documentari indipendenti su incarico di vari canali francesi: Canal+, France Télévisions e M6. Dal 2012 lavora con Premières Lignes.