terra di tutti film festival
Documentari e cinema sociale del sud del mondo
10ª edizione | 12-16 ottobre 2016
Anticipazioni dal TTFF 2013
Quattro sinossi per quattro storie dal prossimo TTFF 2013.
A trent’anni di distanza dai suoi scatti più iconici, il fotogiornalista libano-americano George Azar ritorna a Beirut, per cercare le persone e i luoghi del suo primo viaggio. Beirut Photographer è un film di documentazione e ricongiungimento, dove il dietro le quinte dei singoli scatti del 1981, alla vigilia dell’invasione israeliana e del massacro di Sabra Shatilla, definiscono tappe e itinerario del viaggio.
In Inside Apple la regista francese Anne Poiret indaga sul cosiddetto “sistema Foxconn”, un’azienda cinese fornitrice di Apple, passata alla cronaca nel 2010 dopo un’ondata di suicidi fra i dipendenti. Un film di domande sulle grandi commesse internazionali, i rapporti tra superpotenze economiche, la disuguaglianza delle condizioni di lavoro.
Sono sopravvissuti alla Guerra fredda, alla Perestrojka, alla caduta del muro di Berlino e all’ingresso dell’Estonia nell’euro -ma non sopravvivranno all’espansione dell’aeroporto locale. Gli orti nelle aree ai margini dello sviluppo sono al centro di Not my land, di Alyona Surzhikova, assieme alle generazioni vecchie e nuove, alle persone dai mille passaporti estoni, ucraini, russi (o non pervenuti) che rischiano di trovarsi privati della loro fonte di sostentamento.
Francesco Cannito e Luca Cusani raccontano una storia paradossale di mancata accoglienza e integrazione che mette in discussione la normativa sui CIE, i centri di identificazione ed espulsione per stranieri. Il rifugio, vincitore del Premio Ilaria Alpi 2013 nella sezione IA Doc Rai, segue la storia di 116 africani in fuga dalla Libia di Gheddafi, che da Lampedusa vengono trasferiti a Montecampione, nel bresciano, dove per tre mesi “vengono rinchiusi con i loro diritti, i loro sogni e le loro speranze” in un albergo disabitato. Vite messe fra parentesi, in attesa di una legge che non arriva.