La fabbrica dei clandestini - Vol.2
Isabella Urru, Antonella Cignarale, Sara Puddu| 2011 | Italia | 20’
Ventimiglia, da mesi tappa obbligatoria per tanti migranti tunisini, e non solo, che cercano di andare in Francia e lasciarsi l'Italia alle spalle. Da maggio, la frontiera francese non lascia passare nessuno in possesso del passaporto, rilasciato in via del tutto speciale dall'Italia, su base umanitaria, e Ventimiglia diventa luogo di risacca per quanti non vogliono tornare indietro e non possono andare avanti. Il malessere diffuso fra ventimigliesi e tunisini nasce dal non trovare una soluzione adeguata alle esigenze dei migranti, ovvero un permesso che dia la possibilità di lavorare e spostarsi all’interno dei confini europei. Il 6 Giugno 2011 il centro di accoglienza di Ventimiglia gestito dalla Croce Rossa e la stazione ferroviaria, dove in molti si trovano a dormire, vengono definitivamente chiusi. Ricomincia la tratta. Coloro che hanno il permesso di soggiorno umanitario vengono trasferiti in altri centri di accoglienza nel nord Italia. Altri senza permesso rimangono da soli lungo le vie della città.