In Guinea-Bissau, 40 anni dopo la guerra, coloro che hanno aderito al movimento di liberazione nazionale e coloro che hanno combattuto nell’esercito coloniale hanno una molteplicità di storie da raccontare e sono portatori di irreconciliabili memorie. Oggi hanno in comune l’affermazione di se stessi come ‘perdenti dimenticati’, la disillusione verso le aspettative iniziali di indipendenza e l’eredità della guerra, a cui attribuiscono il sottosviluppo della Guinea-Bissau. Pur avendo combattuto su due fronti opposti, i protagonisti di queste storie si raccontano nel documentario, dove emerge il filo rosso che accomuna inevitabilmente i loro destini e la loro quotidianità nell’era post-coloniale.

Catarina Laranjeiro è una dottoranda presso il Centro de Estudos Sociais da Universidade de Coimbra. La sua tesi di ricerca è incentrata sul tema della difesa della memoria e della guerra di liberazione coloniale in Guinea-Bissau. Ha conseguito una laurea in Psicologia Sociale presso l'Università di Lisbona, un corso post-laurea in Digital Visual Culture tenuto dall’ISCTE-IUL, e un Master di Antropologia Visiva presso la Libera Università di Berlino. Ha lavorato in associazioni di sostegno all’immigrazione e di educazione allo sviluppo in Guinea-Bissau. Oltre ad aver diretto il documentario "Pabia di Aos" nel 2013, ha co-prodotto "I am from Mouraria or Seven Different Way to Tell and Save Histories" nel 2011.