terra di tutti film festival
Documentari e cinema sociale del sud del mondo
8ª edizione | 8-12 ottobre 2014
Gli appuntamenti di giovedì 9
Giovedì 9 ottobre al Tpo (via Casarini, 17/C) continua l’ottava edizione del Terra di Tutti Film Festival. Si inizia alle ore 18.30 con l’incontro “Da Occupy Gezi alla Primavera turca” sui percorsi di lotta contro il governo di Erdogan. Se ne parla con Firat Genç e Bengi Akbulut, attivisti del collettivo Mustereklerimiz, i quali hanno partecipato alle giornate di Gezi Park e vissuto in prima persona le rivolte dell’ultimo anno.
Le proteste sono anche al centro delle tre proiezioni inserite all’interno del focus “Revolutions”, previsto a partire dalle ore 20.00. Fora da Copa di Ivan Grozny (25’) racconta il Brasile dei Mondiali di calcio: attesa e contestazioni, aspettative e delusioni in una società dove il “Dio pallone è l’unica vera religione”. Chile’s Student Uprising di Roberto Navarrete (36’) tratta invece delle manifestazioni studentesche in Cile, con la richiesta di ottenere un sistema educativo gratuito e finanziato dallo Stato. Si torna a Istanbul con Cennetin Dususu di Ersin Kana (79’), che descrive il giugno bollente di Gezi Park, nel 2013: è qui che ha inizio il movimento di protesta contro le politiche autoritarie di Erdogan.
Alle ore 22.30 l’attenzione si sposta su migranti e nuove cittadinanze con la proiezione di altri tre documentari. Koubi di Clara Elalouf (17’) fotografa il quartiere Belleville di Parigi, crocevia di diverse culture e centro vitale dove tre generazioni di ebrei e arabi si incontrano ogni giorno per chiacchierare, scherzare e giocare a carte. Miah, immigrato bengalese in Italia da molti anni, è il protagonista di Sexy Shopping di Antonio Benedetto e Adam Selo (20’): ogni sera si copre dalla testa ai piedi di accendini, portachiavi e caricatori per cellulari, che cerca di vendere per mantenere la famiglia in Bangladesh. Infine, Destination de Dieu di Andrea Gadaleta Caldarola (21’) è girato nel Gran ghetto di Rignano Garganico, in provincia di Foggia, una delle più grandi baraccopoli italiane, abitata esclusivamente da africani che lavorano come braccianti per la raccolta di pomodori.