Luglio 2011. Centosedici profughi provenienti dalla Libia vengono trasferiti da Lampedusa in una spettrale stazione sciistica sulle Alpi, a Montecampione, in Valle Camonica. Costituiscono parte di quella "bomba umana” che Gheddafi minacciò di scagliare contro l’Europa all’inizio della guerra: emigrati dal loro paese d’origine (Nigeria, Senegal, Gambia, Guinea…) e giunti in Libia prima dello scoppio del conflitto, con la prospettiva di costruirsi una nuova vita, sono stati costretti a scappare una seconda volta per sfuggire all’arruolamento forzato nelle truppe di mercenari al soldo del regime o al linciaggio da parte della popolazione locale che ha finito per identificarli come fiancheggiatori della dittatura.

Luca Cusani e Francesco Cannito hanno seguito le loro vite per un anno, fino al giorno in cui la commissione per i richiedenti asilo ha deciso se concedere o meno a questi profughi lo status di rifugiato politico e quindi di accoglierli nel nostro Paese.

Formatosi alla Scuola del Cinema di Milano, Luca Cusani ha realizzato diversi servizi televisivi collaborando con REPORT, Le invasioni Barbariche e RAINEWS 24. Produce e realizza documentari di lunga durata per il mercato estero; il suo documentario "Cry Sea" ha ricevuto numerosi premi internazionali.

Autore e regista, Francesco Cannito, conseguentemente a una formazione al DAMS di Bologna, realizza spot televisivi e documentari, tra i quali "Vivamazzonia", vincitore di svariati festival. Il suo corto "Neon" vince il Genova Film Festival 2004 e il premio come Miglior Corto a Venezia Circuito Off nel 2004.