Vento Na Fronteira

8 OTTOBRE
18:00
Cinema Lumière, Via Azzo Gardino 65

di Laura Faerman e Marina Weis | Brasile | 2022 |75’

Anno: 2022

Durata: 75’

Autore: Laura Faerman, Marina Weis

Produzione: Julio Matos

Paese di produzione: Brasile

Festival e premi: Hot Docs Canadian International Film Festival

Sinossi 

La storia si svolge sul confine violento e devastato tra Brasile e Paraguay, nel territorio indigeno di Ñande Ru Marangatu – terra contesa tra gli indigeni Guarani-Kaiowá, che abitano la regione da almeno 1500 anni, e gli agricoltori arrivati lì negli anni ’40. Partendo da questa disputa, il film segue da vicino la crescita del potere politico ruralista e i suoi legami con il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Allo stesso tempo, ritrae l’intimità della resistenza femminile indigena, con i suoi ideali collettivi e la sua lotta per il pianeta. Il processo registrato dal documentario culmina ora, con la possibile perdita dei diritti costituzionali degli Indigeni, grazie al potere politico dell’agrobusiness.

Autori 

Laura Faerman Regista indipendente, Laura Faerman si è laureata in Cinema all’Università di San Paolo e da 20 anni lavora come documentarista, ricercatrice, montatrice e curatrice. Il suo lavoro si occupa di conflitti sociali in un Paese segnato da ogni tipo di ingiustizia. “The Wind Blows the Border” è il suo nono film da regista, il primo lungometraggio. Attualmente Laura lavora come regista di documentari, ricercatrice e redattrice presso “The Agribusiness Watch”, uno dei principali riferimenti dei media indipendenti brasiliani sul potere politico dell’agribusiness

 

Marina Weis ha conseguito una laurea in sociologia presso l’Università di San Paolo, con specializzazione in antropologia, e si è laureata in Cinematografia presso la Scuola internazionale di cinema e televisione di San Antonio de los Baños, a Cuba. Ha diretto cinque cortometraggi e come fotografa, produttrice e montatrice ha partecipato a numerosi altri, premiati in Brasile e all’estero. Attualmente vive a Berlino, in Germania, dove intreccia la regia con il lavoro sociale e comunitario, l’ecofemminismo, la permacultura e l’immigrazione.