Dal 4 al 10 ottobre a Bologna e online torna l’evento di cinema sociale, incontri e performance

Diritti, conflitti, migrazioni, genere e ambiente. Saranno questi i temi della nuova edizione del “Terra di Tutti Film Festival” che torna a Bologna e online dal 4 al 10 ottobre 2021 per portare in città documentari e cinema sociale. Un appuntamento giunto alla sua quindicesima edizione e che offre un programma fitto di proiezioni, talk ed eventi off in giro per la città e online per portare le voci dal mondo invisibile. 

Promossa dalle organizzazioni WeWorld – impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne bambine e bambini in 25 Paesi del mondo compresa l’Italia – e COSPE – al lavoro in 25 paesi per assicurare lo sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli – la rassegna ha l’obiettivo di dare visibilità alla realtà di quei Paesi, popoli e lotte sociali che sono “invisibili” nei mezzi di comunicazione di massa.

Tra le novità di quest’anno anche la nuova immagine coordinata che con un simbolico urlo vuole rompere il silenzio che c’è stato quest’anno nelle sale cinematografiche. Dopo un’anteprima a settembre all’arena Orfeonica, le proiezioni si terranno al Vag, al cinema Europa, all’Odeon, al Lumière e al Galliera di Bologna ma il festival potrà essere vissuto anche online e in tutta Italia grazie anche agli appuntamenti in streaming.

Per raccontare il sud del mondo quest’anno sono state oltre 600 le candidature al bando di concorso, 140 in più della scorsa edizione a riprova di un festival in costante crescita. Le opere che si aggiudicheranno i 5 premi in palio – compreso quello intitolato a Giovanni Lo Porto, cooperante e collaboratore di WeWorld ucciso nel 2015 durante un’operazione statunitense antiterrorismo – sono provenienti da Italia, Asia, America Latina, Africa e resto d’Europa e saranno preselezionate da un gruppo di 12 studenti del corso di Analisi dei Film del Dams di Bologna, sotto il coordinamento del direttore artistico Jonathan Ferramola, che porterà in concorso 24 titoli tra lunghi e cortometraggi di documentari e fiction sociali.

Siamo molto contenti e contente dei numeri raggiunti quest’anno – racconta Ferramola nonostante questo periodo così complesso la voglia di cinema e di raccontare storie dal mondo che hanno produttori e distributori non si è fermata e abbiamo raccolto opere di grande qualità che riusciranno a portare sullo schermo temi di attualità con linguaggi innovativi”.

Tante anche quest’anno le collaborazioni per proporre al pubblico eventi fuori concorso, come quella con il Biografilm Festival di Bologna che permetterà di organizzare una matineè con gli studenti dell’istituto scolastico Aldini Valeriani o con Arci Movie di Napoli, che con l’iniziativa Fuoricampo valorizza storie di realtà sociali che fanno inclusione sociale nelle periferie italiane.

Il “Terra di Tutti Film Festival” quest’anno farà da cornice anche ad alcune performance artistiche realizzate dalle associazioni del territorio e non, grazie ad un bando attivo fino al 27 luglio e promosso da WeWorld nell’ambito di due progetti co-finanziati dalla Commissione Europea con il programma DEAR (maggiori informazioni al link https://www.weworld.it/bandi-e-gare/bando-per-lo-svolgimento-di-attivita-sullo-sviluppo-sostenibile-a-bologna).

Anche quest’anno il “Terra di Tutti Film Festival” vuole offrire visioni del sud senza retoriche o censure, ma con l’idea che solo uno sguardo lucido, reattivo e mai rassegnato delle realtà che ci circondano possa portare a cambiare il presente ed inventare nuovi futuri. Anche attraverso il cinema.

Per farlo, al fianco del festival, tante realtà come Regione Emilia Romagna, Emilia-Romagna Film Commission, Comune di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna, AFIC (Associazione Festival Italiani del Cinema), Coop Alleanza 3.0, Emilbanca, e tante realtà sociali del territorio come Open DDB, Vag61 e Làbas.

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